Passioni collettive. Cultura, politica e societÃ
a cura di Vincenza Del Marco e Isabella Pezzini
Se gli stessi discorsi sociali abbondano di passioni celate, esposte, ostentate, rivendicate, biasimate, che danno vita a una costante riflessione sul sociale a partire dalle sue passioni dominanti, si moltiplicano in modo rilevante anche gli studi critici di studiosi provenienti da diverse discipline che pongono affetti, emozioni e passioni al centro della riflessione sui mutamenti culturali.
Anziché opporle alla dimensione conoscitiva le riconoscono come sua parte integrante, ne riscoprono il valore euristico, la ricchezza di genealogie ed esempi, la forza delle figure e la tenuta degli argomenti.
A partire dagli anni 80 la semiotica aveva colto, per una volta in anticipo rispetto alle altre scienze umane, questa necessità, riformulandolo nei suoi termini un tema non solo filosofico o di pertinenza delle dottrine psicologiche e cognitive, ma ben frequentato dalla linguistica come dall’antropologia, o presente in modo diffuso nel pensiero di tanti autori. Inizialmente concentrato sulle “passioni di carta” e sull’emergere della soggettività, oggi l’argomento merita una nuova ricognizione alla luce dell’apertura sociosemiotica che ha caratterizzato in questi anni la ricerca e dell’attuale reviviscenza della semiotica della cultura, con uno spostamento significativo di accento sulla dimensione intersoggettiva.
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