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Interferenze. Pier Paolo Pasolini, Carmelo Bene e dintorni

Susan Petrilli, Augusto Ponzio, Luciano Ponzio

 “È come se ci fossero due operazioni opposte. Da un canto si eleva a ‘maggiore’: di un pensiero si fa una dottrina, di un modo di vivere si fa una cultura, di un avvenimento si fa Storia. Si pretende così riconoscere e ammirare, ma in effetti si normalizza. Succede lo stesso per i contadini delle Puglie, secondo Carmelo Bene: si può dar loro teatro, cinema e persino televisione. Non si tratta di rimpiangere il vecchio buon tempo, ma d’essere sgomenti di fronte all’operazione che subiscono, l’innesto, il trapianto fatto alle loro spalle per normalizzarli. Sono divenuti maggiori. Allora, operazione per operazione, chirurgia contro chirurgia, si può concepire l’inverso: in che modo ‘minorare’ (termine usato dai matematici), in che modo imporre un trattamento minore o di minorazione, per sprigionare dei divenire contro la Storia, delle vite contro la cultura, dei pensieri contro la dottrina, delle grazie o delle disgrazie contro il dogma”. Riferite a Pier Paolo Pasolini queste parole di Gilles Deleuze risultano altrettanto appropriate. A Carmelo Bene e a Pier Paolo Pasolini abbiamo dedicato nel corso degli anni, in diverse occasioni, saggi e relazioni in seminari e convegni di studio e ricerca. Questo libro li riprende, integrandoli con testi inediti e presentando in forma unitaria, benché il discorso sia relativo a voci diverse, una riflessione su queste due importanti figure del nostro tempo – il nostro tempo, che, anziché fare semplicemente da contesto, è qui il testo effettivo che si analizza con il pre-testo di Carmelo Bene e Pier Paolo Pasolini; e ciò proprio seguendo il loro insegnamento.
 

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