In un’epoca in cui il senso della soggettività pare confondersi e confondere, nell’anonimato delle formazioni sociali, negli automatismi della tecnologia, nella frammentazione delle reti, e nell’impotenza delle gerarchie, ma anche nell’esaltazione di nuovi narcisismi, nei nuovi giochi dell’intersoggettività mediatica, nell’affanno del consumismo, o nel distacco del silenzio, è urgente che la semiotica rifletta sul senso delle soggettività, ovverosia sulle dinamiche semio-linguistiche che continuamente creano, disfano, e ricreano il ruolo dei soggetti nel foro delle individualità, nelle arene sociali, nelle maglie dei testi.