Parlando di segni con maestri di segni
Susan Petrilli
“Per ampiezza tematica, il lavoro di Susan Petrilli si estende dalla fine del secolo scorso ai giorni nostri partendo da quella specie di ponte angloamericano che, dal 1903 al 1912, collegava Charles S. Peirce con Victoria Welby. Oltre a Peirce, Petrilli sceglie saggiamente di rivolgere l’attenzione sia verso l’Europa Orientale, sia verso l’Occidente. Esplora le anticipazioni semiotiche presenti nelle opere del russo Michail Bachtin, il quale aveva insistito sul fatto che ogni espressione artistica – anzi l’organizzazione della vita umana stessa – manifesta l’interazione di posizioni differenti e non intercambiabili, relative a differenti sistemi di valore. Nella direzione emisferica opposta, Petrilli si occupa delle opere dell’americano Charles Morris, un autore che si interessò di un’ampia varietà di argomenti ma che soprattutto va studiato per i suoi seminari pionieristici sulla semiotica” (dalla Prefazione di T.A. Sebeok).
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