In altre parole

Augusto Ponzio

Una critica della New Speak della comunicazione globale e globalizzata e, al tempo stesso, non solo una messa in discussione dei tradizionali approcci linguistici incentrati come sono nello studio della frase, cellula morta della lingua, e dunque essi stessi fatti per la “lingua comunicativa” (Pasolini) e perciò privi di qualsiasi forma di attenzione all’accentuazione, al sottinteso, al contesto, al senso, all’ascolto, all’alterità, alla singolarità della parola di ciascuno; ma anche la proposta di una linguistica dell’enunciazione, cellula viva del discorso, che necessariamente è anche una linguistica dell’altra parola, dell’incontro – in cui il senso effettivamente si attiva e si rinnova – tra parola propria e parola altrui, tra l’altra parola e la parola altra della comprensione rispondente.
Una linguistica dell’ascolto come incontro di parole – che non sono né da “prendere” da parte di chi parla, né da “afferrare” da parte di chi ascolta – ma anche come evidenziazione di spazi e tempi di fuoriuscita dai luoghi comuni della comunicazione dominante in cui parlare è esibire un’identità, ostentare un ruolo, mostrare funzionalità, efficienza e capacità competitiva; cioè spazi e tempi di affrancamento dai luoghi del silenzio, del voler sentire, dell’interrogare, dell’affermare, del con-vincere in nome della libertà di parola che è prevaricazione sulla parola, sulla libertà della parola e perciò è sempre anche inevitabilmente prevaricazione sull’altro, non solo l’altro da sé ma anche l’altro di sé. La scrittura letteraria, il “mestiere di traduttore” (Benjamin), la psicoanalisi senza pazienti, oltre ai “rapporti affettivi” relegati nel “privato” (privato di tutto), mostrano concretamente la possibilità di fuoriuscita dal rapporto soggetto-oggetto, prefigurando un “vivere insieme extracomunitario”, in cui non il tempo di lavoro, ma il tempo disponibile – disponibile per l’altro, l’altro da sé e di sé, sia finalmente riconosciuto come la vera ricchezza sociale.

Mimesis Edizioni, Milano, 2011
 

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