Semiotica dei nuovi musei
Isabella Pezzini
«Considerato a lungo un'istituzione del passato, oggi il museo conosce una straordinaria fortuna, ma in una forma profondamente rinnovata. Anzitutto sotto il profilo architettonico: a partire dal celebre Beaubourg di Piano e Rogers fino al Guggenheim di Bilbao di Frank Gehry, il museo ha enfatizzato il suo carattere di icona metropolitana, capace di dare una forte riconoscibilità a luoghi in cerca di un'identità perduta o da rinnovare. Ma non è solo l'aspetto fisico dei musei a cambiare: cambia il rapporto che queste architetture istituiscono con le opere, il loro contenuto tradizionale. È un nuovo modo di concepire gli spazi e l'organizzazione dei percorsi che coinvolge anche i visitatori».
L'autrice propone una lettura semiotica di questo fenomeno – ponendosi in uno spazio di confine rispetto ad altre discipline – per capire come i musei siano crocevia in cui si intrecciano molteplici linguaggi: quello spaziale, quello architettonico, quello artistico, quello pedagogico, quello dei consumi, quello del marketing e dello spettacolo.
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